Per beni significativi in edilizia s’intendono:
- ascensori e montacarichi;
- infissi esterni ed interni;
- caldaie;
- videocitofoni;
- apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria;
- sanitari e rubinetterie da bagno;
- impianti di sicurezza.
Detti beni riguardano solo gli interventi di manutenzione ordinaria e di manutenzione straordinaria, di interventi di restauro e di risanamento conservativo, interventi di ristrutturazione edilizia, effettuati su immobili a prevalente destinazione abitativa privata, a condizione che i suddetti beni vengano forniti dallo stesso soggetto che esegue la prestazione.
Se forniti da un soggetto diverso o acquistati direttamente dal committente dei lavori sono soggetti ad Iva con applicazione dell’aliquota nella misura ordinaria.
Per determinare l’aliquota Iva di detti beni occorre distinguere quelli acquistati da quelli prodotti direttamente dal prestatore.
In caso di produzione, assumono rilevanza, (OIC 13) oltre ai costi direttamente imputabili al prodotto (costo delle materie prime utilizzate ed al costo della manodopera impiegata), anche i costi generali di produzione sostenuti nel corso della produzione dei beni (ammortamento di beni materiali e immateriali che contribuiscono alla produzione, manutenzioni, riparazioni, ecc.).
Sono esclusi i costi generali e amministrativi e i costi di distribuzione dei prodotti.
Una volta determinato il valore del prodotto (es.infissi), occorre metterlo a confronto col valore della prestazione. Se quest’ultimo è superiore al primo, si ha che sia l’infisso che la prestazione scontano l’iva al 10%.
Se invece, il valore del bene significativo è superiore alla metà del corrispettivo pattuito per l’intervento di recupero, l’aliquota del 10% si applica solo al valore della prestazione aumentato della differenza tra il corrispettivo complessivo e il valore del bene significativo, la quota residua del bene significativo è soggetta ad Iva ordinaria.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, supposto 1.800,00 euro il corrispettivo complessivo pattuito per la realizzazione dell’intervento, di cui:
- 1.000,00 euro per il valore del bene significativo (che non può essere inferiore al costo delle materie prime utilizzate ed al costo della manodopera utilizzata per la produzione del bene);
- 600,00 euro il valore della manodopera;
- 200,00 euro il mark-up aggiunto dal prestatore.
Nella fattura si dovrà indicare separatamente oltre alla descrizione dell’intervento agevolato, il valore della manodopera comprensivo del mark-up e il valore del bene significativo (1.000,00 euro).
Relativamente all’applicazione dell’imposta avremo:
-
il 10% sull’importo di 1.600,00 euro, (800,00 euro per manodopera e il mark-up e 800,00 euro per il bene significativo impiegato) differenza tra il corrispettivo complessivo di 1.800,00 euro e il valore del bene significativo pari a 1.000,00 euro;
-
il 22% sull’importo di 200,00 euro ovvero l’eccedenza di valore del bene significativo.
In sintesi, si dovrà indicare in fattura il totale imponibile (1.800,00 euro) ed evidenziare separatamente l’ammontare dell’imposta con applicazione dell’aliquota nella misura del 10%, e l’ammontare dell’imposta risultante dall’applicazione dell’aliquota nella misura ordinaria.
Ovviamente, i dati contabili devono essere puntualmente indicati nella fattura anche qualora, dal calcolo suddetto, risulti che l’intero valore del bene significativo possa essere assoggettato ad Iva al 10%.